Focus sul fiume Arno tra cambiamenti climatici e sicurezza idraulica
Arriva a Pontedera la giornata di studi “L’Arno che unisce”
L’evento si tiene nell’ambito di “ARNO2026”: un progetto che, per il 60° anniversario dell’alluvione, punta a conoscere, monitorare e ripensare l’Arno come sistema unitario di bacino
Pisa, 3 novembre 2025 – Una giornata di lavori dedicata al fiume più grande della Toscana con focus su cambiamento climatico, sicurezza idraulica e qualità ambientale. Si terrà venerdì 7 novembre (dalle 9) all’Auditorium del Museo Piaggio di Pontedera (Pi), il convegno “L’Arno che unisce”. L’evento si tiene nell’ambito di “ARNO2026 – Idraulica e Morfologia Fluviale”: un progetto che nasce in continuità con Firenze2016 e vuole cogliere il 60° anniversario dell’alluvione come occasione per conoscere, monitorare e ripensare l’Arno come sistema unitario di bacino. Un partenariato che unisce enti e amministrazioni di tutto il bacino: Autorità di Bacino Distrettuale, Regione Toscana, Università di Pisa e Firenze, Comuni di Firenze, Pisa e Pontedera, Acque, Publiacqua Spa, Anbi Toscana e Cerafri.
S’inserisce in questo quadro “L’Arno che unisce”, una giornata che si aprirà con i saluti di Matteo Franconi e Michele Conti, sindaci di Pontedera e Pisa, Dario Danti assessore del Comune di Firenze, Gaia Checcucci segretario generale dell’Autorità di Bacino Appennino Settentrionale, Giovanni Massini direttore del settore regionale per la difesa del suolo e della Protezione civile, Paolo Masetti presidente di Anbi Toscana, Alessandra Petrucci Rettrice dell’Università di Firenze, Chiara Galletti delegata del Rettore dell’Università di Pisa. È stato invitato il presidente della regione Toscana Eugenio Giani.
La sessione degli interventi, coordinata da Luca Solari (UniFi), partirà con “Nuovi approcci per una gestione integrata dei tratti fluviali”, a cura di Gaia Checcucci e Lorenzo Sulli dell’Autorità di Bacino dell’Appennino Settentrionale. A seguire, Giovanni Massini (Regione Toscana) su “Il percorso Meno Rischio in Toscana: nuove soluzioni contro frane e alluvioni” e Fabio Zappalorti direttore di Anbi Toscana con “La manutenzione integrata dei corsi d’acqua e delle opere idrauliche”.
A seguire, Massimo Parrini (Comune di Pontedera) si soffermerà sul tema “Il Fiume Arno come prospettiva di fruizioni lente e valori di rigenerazione sostenibile”, mentre Enzo Di Carlo (Genio Civile Valdarno Inferiore) parlerà de “Lo scolmatore d’Arno di Pontedera: attuale funzionamento e interventi di miglioramento”. La parola passerà poi a Maurizio lannotta (Comune di Pisa) con “La navigabilità dell’Arno dalla città di Pisa alla foce”. “Il reticolo secondario nel Comune di Firenze. Studi di approfondimento: il Torrente Affrico e altri corsi minori” sarà invece il focus dell’intervento di lacopo Bianchi (Comune di Firenze) a cui seguiranno quelli di Nicola Perini (Publiacqua) con “Città spugna: il caso di Prato” e Simone Millozzi (Acque) con “Pontedera laboratorio di resilienza: il progetto D4RUNOFF per un nuovo drenaggio urbano”.
Dopo una breve pausa, saranno protagonisti volti e voci dell’Università di Pisa (UniPi) e di Firenze (UniFi). Inizierà Stefano Pagliara (UniPi) con “L’idraulica del tratto finale del Fiume Arno: aspetti di gestione e di sistemazione”, seguito da Monica Bini e Marco Luppichini (UniPi) con “Effetti dei cambiamenti climatici sul Fiume Arno: passato, presente e futuro”. Il microfono passerà successivamente a Enio Paris professore emerito dell’Università di Firenze che si focalizzerà su “Esigenze di monitoraggio e rilievi dell’ambiente fluviale”. Enrica Caporali (UniFi) parlerà invece di “Impatto del cambiamento climatico sulla pericolosità delle alluvioni del Fiume Arno”. Infine, Grazia Tucci (UniFi) e l’architetto Adele Meucci che si concentreranno su “Dal rischio idraulico alla resilienza urbana: il digital twin del fiume Arno nel centro storico di Firenze”.
ARNO2026
Il progetto ‘ARNO2026’ in continuità con le esperienze di Firenze2016 per il Cinquantenario dell’alluvione del 1966, si propone come piattaforma comune di studio, divulgazione e coordinamento in occasione del Sessantesimo anniversario (2026), al fine di consolidare una rete stabile di ricerca, monitoraggio e memoria. Con il progetto ‘ARNO2026’ si intende approfondire la conoscenza del fiume Arno dal punto di vista idraulico, idrologico, morfologico, ecologico e della qualità fluviale; evidenziare le criticità che, in particolare in ambito urbano, rappresentano potenziali fattori di rischio (alluvioni, erosioni localizzate, trasporto solido e legnoso, inquinamento da plastiche e microplastiche); promuovere politiche e progetti di adattamento climatico e gestione sostenibile delle risorse idriche; favorire la diffusione delle tecnologie digitali per il monitoraggio ambientale e idrologico, fino alla realizzazione di un “gemello digitale dell’Arno”; coinvolgere comunità locali, scuole, università e cittadini nella cura partecipata del fiume.
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1 Toscana Nord
3 Medio Valdarno
5 Toscana Costa
6 Toscana Sud